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Storia del vino
Le origini della vite

Azienda Agraria Antico Colle di Andrea Frangiosa

I più antichi fossili del genere “Ampelidee” sono stati ritrovati nel Caucaso e datati a oltre 200 milioni di anni fa e vari ritrovamenti testimoniano che la vite era già presente in Europa, nelle stesse zone dove ancora è coltivata, già un milione di anni fa.

Nel Neolitico, quando l’uomo divenne stanziale, iniziò a lavorare la terra e fra le prime specie selezionate per la coltivazione ci fu anche la Vitis Vinifera Silvestris. Lo sappiamo perché sono state ritrovate anfore contenenti bevande che sembrano derivare da succhi d’uva risalenti a varie epoche tra il 5.000 e il 1.000 a.C.

Sembra che la vinificazione sia nata in alcune regioni dell’Asia Minore come il Caucaso e la Mesopotamia e intorno al 4.100 a.C. la vite è presente in tutti i territori affacciati sul Mar Mediterraneo.

Dall’Asia Minore i Fenici portarono la vite e il vino in Grecia, i greci lo portarono nell’Italia Meridionale facendolo conoscere agli Etruschi prima e ai Romani poi.

Il vino è sicuramente parte della cultura greca e romana, in entrambe infatti esistono degli dei protettori della vite e del vino (Bacco per i romani, Dioniso per i Greci).

Grazie ai Romani la coltivazione della vite si diffuse in molte zone delle attuali Francia e Germania, territori facente parte dell’Impero e, sempre ai Romani si devono le origini della moderna Enologia. Nel “De Re Rustica” infatti Lucio Giunio Moderato Columella, parla sia della viticoltura che delle lavorazioni in cantina, riportando pratiche e processi concettualmente validi ancora ai giorni nostri.


Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente si continua a tramandare la coltivazione della vite e la produzione del vino lungo tutto il Medio Evo. Con il lavoro di selezione poi, l’uomo comincia a definire i territori particolarmente vocati alla produzione di vino come ad esempio quello di Montepulciano.

Nel 1500 Sante Lancerio, storico, geografo e bottigliere personale di papa Paolo III, in una lettera al cardinale Sforza, descrive i 53 vini di maggior pregio tra cui spicca appunto il Nobile di Montepulciano oltre ad altri ottimi vini del Centro Italia come la Vernaccia di San Gimignano o il Rosso di Terracina.


Scpori i vini di Montepulciano

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