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Come vengono classificati i vini
Tutte le tipologie

Azienda Agraria Antico Colle di Andrea Frangiosa

Quando parliamo di vino sappiamo che ne esistono svariate tipologie e che possono essere classificati in differenti modi a seconda della loro vinificazione ad esempio, o in base alla maturazione delle uve o ancora in base alla conduzione agronomica ed enologica. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Classificazione dei vini


Come abbiamo visto è possibile classificare i vini in base a vari criteri, vediamo nello specifico come classificare i vini in base:



Classificazione in base al colore


È probabilmente la classificazione più semplice e quella a cui tutti pensano. Un vino, a seconda di come viene vinificato può essere bianco, rosso o rosato. Da ricordare che il colore di un vino non necessariamente dipende dalla colorazione degli acini dell’uva ma soprattutto dal tipo di vinificazione, con o senza macerazione delle bucce nel mosto.

vino rosso


Classificazione in base all’effervescenza


I vini possono essere classificati in fermi, frizzanti e spumanti a seconda della presenza o meno di anidride carbonica. Il gas disciolto crea le famose bollicine e, a seconda della pressione possiamo avere un vino frizzante (quando la pressione è leggera) o spumante (quando la pressione è maggiore all’interno della bottiglia). Inutile dire che siamo in presenza di un vino fermo quando non troviamo anidride carbonica.

Classificazione in base agli zuccheri residui


Alla fine della vinificazione ogni vino presenta una quantità di zucchero residuo che determina la maggiore o minore dolcezza del vino stesso. Possiamo distinguere i vini fermi in secchi, amabili o dolci mentre, se parliamo di un vino spumante la classificazione può variare da extra-brut (completamente secco) a dolce o doux quando il residuo zuccherino supera i 50 grammi per litro.

Classificazione in base alla maturazione delle uve


Ogni produttore sceglie il momento ideale per raccogliere le uve che daranno vita al suo vino ma, se il livello di maturazione è standard avremo un vino in equilibrio, che mostra cioè componenti acide e zuccherine di pari livello. Solitamente questa scelta viene fatta per produrre un vino fermo.

uva matura

Quando si decide di ritardare la vendemmia, il grado maggiore di maturazione delle uve comporterà la presenza di maggiore di zuccheri. Questo porterà ad ottenere vini più corposi e con un contenuto alcolico maggiore rispetto ai vini standard secchi.

Nel caso in cui si punti ad ottenere un vino passito, allora le uve verranno messe ad appassire prima della pigiatura; in questo caso otterremo dei vini molto dolci e concentrati e, se secchi, molto alcolici.

Classificazione in base al materiale dei contenitori di cantina


Ogni cantina utilizza contenitori differenti sia per la vinificazione che per l’affinamento e, a seconda del materiale e delle dimensioni di questi contenitori, i vini posso acquisire proprietà organolettiche differenti. Il contenitori utilizzati possono essere in acciaio, in cemento, in vetroresina, in terracotta o in legno. Quest’ultimo in particolare, essendo un materiale vivo, tende a cedere al vino aromi terziari come vaniglia o cuoio.

barriques

Inoltre le botti più piccole come le barriques da 225 litri o i tonneaux da 500, vengono spesso sottoposte a tostatura, cosa che permette la cessione di varie sostanze al vino, in particolare tannini.

Classificazione in base all’aggiunta di alcool e aromi


Se vi piace il Marsala saprete perfettamente che cos’è un vino liquoroso e saprete che questa tipologia di vini viene ottenuta aggiungendo alcool o acquavite. A seconda dello stadio di fermentazione a cui si trova il vino quando viene fatta l’aggiunta, si possono ottenere vini liquorosi più o meno dolci come il Marsala appunto o il Madeira o ancora lo Sherry.

È possibile aggiungere al vino anche infusi, sostanze aromatiche o estratti di erbe che danno vita ai famosi vini aromatizzati. Un esempio? Il Vermouth.

Classificazione del vino in base alla conduzione agronomica ed enologica


In una società sempre più attenta alla produzione biologica, non poteva mancare una classificazione dei vini in base alla tecnica di produzione. Possiamo quindi distinguere tra vini prodotti da uve biologiche o vini biologici. Nel primo caso la certificazione bio si limita alle sole uve mentre, nel secondo caso, si estende all’intero ciclo di produzione del vino. Troviamo poi i vini biodinamici che, in base all’agricoltura biodinamica, non permettono l’utilizzo di sostanze di sintesi e di lieviti selezionati artificialmente.



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