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Come si diventa sommelier
Lo studio e la pratica

Azienda Agraria Antico Colle di Andrea Frangiosa

Le figure professionali che si muovono all’interno del mondo del vino sono davvero tante. Dai vigneti, passando per le cantine fino a giungere a enoteche, bar e ristoranti, sono molte le persone che mettono a disposizione la propria conoscenza e la propria professionalità al servizio della produzione e della degustazione del vino.
Uno di questi professionisti è il sommelier.

Negli ultimi anni questa figura ha assunto sempre maggiore rilevanza e sono sempre di più i giovani che decidono di intraprendere questo percorso lavorativo.

Cosa si deve fare per diventare sommelier in Italia?


Dobbiamo purtroppo ammettere che in Italia non esiste un inquadramento normativo per la professione di sommelier. Eppure questa figura professionale esiste, è ben definita e gode anche di un certo prestigio, permettendo, a chi la esercita a buoni livelli, di ottenere anche buoni guadagni.
Il percorso da seguire per potersi fregiare di questa qualifica, quindi, non è codificato, bensì prevede due possibili diverse strade: si diventa sommelier frequentando i corsi tenuti da enti privati o si fa tanta gavetta direttamente sul campo.

Diciamo che dei due percorsi il primo è quello rivestito di una maggiore ufficialità, che fornisce un diploma riconosciuto nel settore. Nonostante ciò, esso, purtroppo, non ha un relativo valore legale.
In Italia sono diverse le associazioni che erogano corsi di formazione per sommelier, che prevedono sia lezioni teoriche che esercitazioni pratiche. In generale, rappresentano anche un buon mezzo per avvicinarsi al mondo del vino a 360°, nel senso che durante il corso si ha modo di conoscere e visitare cantine, enoteche, ristornati e di partecipare frequentemente a manifestazioni inerenti al vino. Tutto concorre ad ampliare la preparazione e a favorire un eventuale successivo inserimento nel mondo del lavoro come sommelier.
Anche se non legalmente professionalizzante, una volta terminati i corsi, che si suddividono, in genere, in più livelli, si ottiene un diploma, che comunque attesta, a livello professionale, una corretta preparazione di base. Con questo si può accedere al mondo del lavoro presentandosi come sommelier.

Non è però escluso che molti dei sommelier che esercitano attualmente basino le loro conoscenze e la loro professionalità su anni e anni di gavetta. E qui veniamo alla seconda possibilità.
Per alcuni l’avvicinamento a questa fantastica professione è avvenuto proprio sul campo, magari anche facendo semplicemente il cameriere o lavorando in cantina. È poi la curiosità, la voglia di imparare, la disponibilità di pubblicazioni su cui documentarsi e, talvolta, la fortuna di incontrare sul proprio percorso un mentore da cui attingere conoscenza ed esperienza, che fanno ampliare la preparazione fino a renderla uguale a quella di chi ha frequentato i corsi, assieme, ovviamente, al bagaglio fornito dal quotidiano lavoro sul campo.

In ogni caso, ciò che i due percorsi possibili hanno in comune è il fatto che per diventare sommelier veramente preparati è necessaria una grande passione per il mondo del vino, una perfetta conoscenza della teoria e una grande esperienza, data da tanta pratica.

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