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Ciaccia di Pasqua toscana
La nostra personale ricetta

Azienda Agraria Antico Colle di Andrea Frangiosa

La tradizione culinaria italiana vuole che ogni festività sia identificabile con un elemento gastronomico. Non c’è, infatti, una festa che non venga celebrata con il suo piatto tipico.
In più, ogni regione d’Italia ha le proprie tradizioni, frutto di un’evoluzione culturale il cui inizio risale alla notte dei tempi.
In Toscana, ad esempio, per Pasqua si mangia la Ciaccia. Di cosa si tratta?

ciaccia pasqua

La simbologia della Ciaccia di Pasqua toscana


Intanto cominciamo col dire che si tratta di un lievitato. Ma non è un dolce, bensì una preparazione salata, insaporita con il formaggio.
Le origini di questa ricetta sono antichissime, così come la simbologia che racchiude.
Durante la Pasqua, infatti, si mangiano tradizionalmente cibi che hanno un profondo significato simbolico: l’uovo, elemento che racchiude la vita, rappresenta la speranza e la vita nella Resurrezione; l’agnello simboleggia la purezza; la colomba è sinonimo di pace e amore; la Ciaccia, che tecnicamente è un pane, è il simbolo della Provvidenza, della vita e della redenzione.

La ricetta


La ricetta della Ciaccia di Pasqua toscana riporta ad un tempo passato: ingredienti semplici, tanta dedizione e cura nella preparazione, e un risultato di grande gusto.
Perché diciamo che ci vuole tanta dedizione? Perché le vere massaie iniziano a preparare la Ciaccia qualche giorno prima di Pasqua, impastando rigorosamente a mano, lasciando all’impasto tutto il tempo per lievitare a dovere e scaldando il forno a legna con largo anticipo, di modo che, al momento della cottura, il calore si diffonda in maniera perfettamente uniforme e la Ciaccia esca impeccabile.

Sicuramente non esiste una ricetta unica della Ciaccia di Pasqua toscana: ogni paesino e persino ogni famiglia ha la propria. Le varie versioni possono differire di un pochino, sulle dosi o sull’uso o meno delle spezie, ma si tratta davvero di sfumature di gusto.
Noi ti proponiamo la nostra ricetta, approvata e appezzata da sempre.

Ingredienti



  • 350 g di farina 0

  • 80 g di parmigiano grattugiato

  • 50 g di pecorino stagionato grattugiato

  • 80 g di groviera

  • 6 uova

  • 1 cucchiaio abbondante di olio extra vergine di oliva

  • ½ bicchiere di latte

  • 7 g di lievito di birra

  • sale q.b.

  • pepe q.b.


La preparazione


In una ciotola capiente metti le uova intere, il parmigiano e il pecorino grattugiati, un pizzico di sale, il pepe, l’olio e mescola il tutto.

Al composto ottenuto aggiungi, poca alla volta, la farina setaccia e il lievito di birra precedentemente sciolto nel latte tiepido. Lavora fino a far amalgamare bene tutti gli ingredienti.

In ultimo, taglia la groviera a cubetti e uniscila all’impasto mescolando bene.

Poi prendilo e trasferiscilo in un recipiente da forno piuttosto alto, in modo che non ne superi la metà e abbia spazio sufficiente per la lievitazione e la crescita in cottura. L’ideale sarebbero i vecchi tegami in coccio, ma è possibile usare anche le moderne teglie da soufflé.

Copri l’impasto con un panno umido e lascia lievitare per tre ore.

Trascorso questo tempo, riprendi il tutto e cospargi la superficie dell’impasto con una spennellata di tuorlo d’uovo e olio.
Inforna ora la Ciaccia, in forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti, poi abbassa la temperatura a 180° e fai cuocere ancora per mezz’ora.

Al termine della cottura, sforna la Ciaccia e falla raffreddare bene prima di gustarla.

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